Fotografie a confronto

Queste due immagini sono state realizzate nello stesso momento, la prima con uno smartphone la seconda con una reflex, per dimostrare che si possono ottenere buoni risultati anche utilizzando uno smartphone.

Ovviamente per chi ha dimestichezza con questo tipo di fotografia è più semplice utilizzare entrambi perché si conoscono i limiti, ma quello che ritengo fondamentale in una fotografia non è la tecnica utilizzata per crearla ma l’idea che l’accompagna.

Il Perché è più interessante di come.

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Come fotografare un appartamento

Devi vendere casa tua e hai bisogno di fotografarla?

Decidi di vendere la tua casa e per farlo ti servono delle fotografie adatte allo scopo, ma fotografare un appartamento, una villa, con gli interni e gli esterni, creando magari un video o un tour virtuale non è una cosa semplice.

Ci sono professionisti con esperienza e attrezzatura idonea, ma questo già lo sai e non sto qua a tirati un pippone sull’importanza di una foto professionale.

Perché intanto bisognerebbe spiegare a chi non ha molta dimestichezza cos’è una foto professionale e che caratteristiche deve avere per essere ritenuta tale.

Ma se in questo momento non ti puoi permettere un professionista o preferisci tentare, anche solo per divertimento, di realizzarle tu, è giusto che tu possa tentare una strada per conto tuo.

Sei sempre in tempo a cercare un professionista (per esempio…informazioni dettagliate su come io realizzo un servizio fotografico lo trovi a questo link), e se vuoi qualche consiglio su come selezionare un fotografo di interni tra i video ne trovi uno dedicato a questo.

I video ti spiegano in modo semplice come puoi fotografare casa tua e ottenere il risultato massimo possibile con la tua esperienza e attrezzatura, anche usando uno smartphone.

 

Consigli per fotografare un appartamento

Per vendere un immobile servono le fotografie, ma non tutti conoscono i trucchi per ottenere il meglio da strumenti semplici come uno smartphone o fotografie più ricercate con una reflex, e non tutti hanno una cultura fotografica in grado di capire il suo linguaggio.

. AW, bracketing, ISO, bilanciamento del bianco, HDR, ottiche decentrabili… per alcuni è un linguaggio incomprensibile.

Per questo motivo i video sono pensati per persone che non hanno molta dimestichezza con la fotografia di interni e non trovano online tutorial che spiegano in modo semplice come fotografare un appartamento e realizzare delle fotografie utili  alla sua vendita.

L’elenco dei video che ti spiegano come fotografare un appartamento:

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Ora lascio spazio ai video

Presentazione

Come preparare l'immobile

L'attrezzatura

Rispettare la geometria di una stanza

Come gestire la luminosità

La sensibilità del tuo sensore (ISO)

Utilizzo dello zoom e la risoluzione

Come sono i file creati dalla tua fotocamera

Le ottiche

Le foto in esterno

Come realizzate un tour virtuale

Come realizzate un video

Come scegliere un fotografo di interni

Saluto finale

Come fotografare a partire dal tuo stile

Avrei potuto presentarti un corso di fotografia con le solite modalità di tutti i corsi di formazione che trovi online.

Avrei potuto dirti che grazie al mio corso imparerai come diventare un bravo fotografo; oppure dirti quali tecniche fotografiche apprenderai grazie al mio corso.

Non avrei avuto alcun problema sventolarti il mare di nozioni che ci sono dietro al mondo della fotografia.

 

Caro lettore e cara lettrice ho deciso di non fare nulla di tutto ciò!

Non perché soffro di una incurabile antipatia nei confronti di chi offre corsi di fotografia standard e uguali per tutti, ma perché credo che un conto sia insegnare a qualcuno come fare le foto e un altro conto è riuscire a far emergere la creatività che ognuno di noi ha dentro, utile per catturare il mondo circostante con nuovi racconti fotografici.

Lo stesso Martin Seligman, pioniere della psicologia positiva, cita varie ricerche che dimostrano che coloro che realizzano obiettivi a lungo termine sono molto più felici di coloro che perseguono principalmente il piacere o il divertimento, affermazione che condivido completamente.

Perché puoi uscire di casa e trovare qualcosa di bello da fotografare, o puoi uscire di casa per fotografare con in testa un argomento specifico.

 

Credo fortemente nel carattere distintivo insito nello stile fotografico

La sfida di un fotografo, soprattutto quando si trova nelle prime fasi della sua professione è riuscire a individuare un suo stile identificativo. Questo è un approccio che ha molto a che fare con il proprio modo di vedere le cose, il carattere, la visione del mondo, il valore che si da a ogni singolo dettaglio.

 

Vuoi sapere chi sono e cosa faccio?

Sono Flavio Chiesa, mi occupo da molti anni di fotografia di interni, riprese aeree, tour virtuali e realtà virtuali.

Ho a cuore lo stile fotografico proprio perché ciò che serve in questo lavoro è identità e personalità.

Non esiste in questa professione un modo di fotografare valido per tutti, ma ognuno con il suo occhio può raccontare il mondo in modo diverso. Questo vale sia se si sta fotografando un tramonto e sia se si sta lavorando a un progetto fotografico aziendale. Ognuno di noi ha una sua predisposizione creativa che può esplodere nell’arte fotografica.

 

Perché ho deciso di creare un corso di fotografia individuale online

Ogni persona può diventare fotografo di un argomento a cui è interessato. Basti pensare che una persona ha due occhi e ognuno di essi non guarderà mai la stessa cosa e allo stesso modo, figuriamoci se le persone possono vedere il mondo con la stessa sensibilità e essere attirate dagli stessi argomenti.

Alla stessa maniera credo che non può esistere un modo di apprendere le cose valido per tutti e una volta per tutte.

Lavorare singolarmente sulla formazione di ogni allievo o allieva renda il mio lavoro più utile per chi deve apprendere. Voglio parlare la stessa lingua di chi mi sta di fronte, non voglio dire cose uguali a tutti.

 

Fino ad ora ti ho raccontato a parole come organizzo il corso di fotografia

Ora ti voglio mostrare una sintesi di alcuni racconti fotografici realizzati da persone che hanno partecipato a questo corso.

Sono storie realizzate in tempi compatibili con la durata del corso di fotografia da persone che si sono cimentate per la prima volta in un racconto fotografico.

Come Matteo che nel suo corso di fotografia ha voluto raccontare i segni della guerra ancora presenti a Milano. [/vc_column_text]

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Nadia ha invece voluto raccontare come i turisti si fotografano in una piazza simbolo della città di Milano. Sono immagini simpatiche che mostrano la spensieratezza e la voglia di immortalare il loro passaggio in quel luogo.

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LINK AL CORSO DI FOTOGRAFIA INDIVIDUALE ON LINE

Vieni a scoprire come ho strutturato il corso di fotografia e il trucco, sotto al naso di tutti ma da molti sottovalutato, per non entrare a far parte della generazione dei ricordi persi.

 

     

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Quanto vuoi per delle riprese aeree?

Un giorno ricevo una telefonata da una persona che mi chiede un preventivo per fotografare dall’alto la sua proprietà, così contatto un piccolo aeroporto della mia zona per chiedere il costo di un elicottero per un’ora di volo.

L’elicottero

…un’ora € 600,00 + Iva più il mio lavoro.

Realizzare delle fotografie aeree con un elicottero, che esperienza nuova…ci provo!
Ma il preventivo non viene accettato.
Un preventivo, come altri.
Peccato
Non ci penso più.

Qualche giorno dopo chi viene da me?

Circa un mese dopo entra nel mio studio Federico Groppo per chiedermi la stampa di alcuni poster raffiguranti aeroplani prodotti e venduti dalla società per cui lavora.

Gli racconto l’aneddoto del preventivo mancato e gli chiedo se da un aereo è possibile realizzare delle fotografie aeree (l’elicottero può restare fermo in un punto, l’aereo non lo si può fermare per aria).

Risposta?

“se un giorno vieni ti faccio provare”

Non me lo sono fatto dire due volte, due giorni dopo parto per Mezzana Bigli, luogo dove decollano questi aeroplani.

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Conosco il padre di Federico, Nando, è lui che mi porta per la prima volta in volo su questi piccolo aerei.

Nando, l’ing. Groppo

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Non solo è stato il pioniere dell’ultraleggero in Italia, quando ha iniziato lui erano in DUE, ora sono più di 10.000, è anche l’unico che progetta e produce aeroplani in Lombardia.

Insomma, un tizio con due attributi COSI’, che sa di cosa parla, sa com’è fatto un aereo e che sa come si vola. Nel suo settore è una leggenda.

Mi si apre un mondo nuovo

Si decolla, si chiacchiera, investo Nando di domande e lui gentilmente asseconda tutte le mie curiosità: velocità, altezza, rischi, limiti, motore, potenza, avventure ecc. ecc.

Le mie prime fotografie aeree

Mentre stiamo volando e sto cercando di scattare quelle che saranno le mie prime riprese aeree Nando mi dice:
“Sai, volando ho visto paesaggi meravigliosi, mi sarebbe sempre piaciuto realizzare un libro fotografico, ma non ho mai trovato un fotografo che volesse collaborare con me in questo progetto”

E com’è andata a finire?

Tre anni dopo abbiamo realizzato un numero adeguato di fotografie aeree per pubblicare “In volo sull’Oltrepò” e, a distanza di altri due anni, grazie all’ex sindaco di Sartirana Lomellina Ernesto Prevedoni Gorone, “In volo sulla Lomellina”

Sono ancora disponibili poche copie del libro “In volo Sull’Oltrepò” acquistabili presso il mio studio di Pavia. Il libro “In volo sulla Lomellina” invece non è più disponibile.

Esiste anche la versione ePub scaricabile a questi link: 

In volo sull’Oltrepo’  Per iOS  e per Android

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Nel dicembre del 2019 ho finito di caricare su questo sito le ultime immagini del progetto: fotografare dall’aereo tutti i 190 Comuni che fanno parte della provincia di Pavia.

Ho fotografato dall’aereo tutti i Comuni e molte frazioni, il paesaggio in tutte e 4 le stagioni in 8 o forse 9 anni…ho fino perso il conto.

Con che macchine abbiamo volato?

Due aerei, uno con le ali alte e uno con le ali basse.

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Ali alte: rimuovendo la portiera avevo tutto il panorama ai miei piedi ma si poteva usare solo nelle stagioni calde e miti. Cosa che ho scoperto a mie spese la vota che abbiamo provato a volare con questo aereo dopo una nevicata.

Perché volare con la neve è complicato. Se è poca non ha senso fotografare, se è tanta non si riesce a decollare, l’aereo non prende abbastanza velocità perché frenato dalla neve.

Arriva comunque il giorno giusto, tanta neve da dare un senso alle immagini ma non così tanta da ostacolare il decollo. Si parte…ma ho resistito appena 20 minuti poi ho chiesto di tornare indietro. E si che sono uno che va in moto, di acqua e di freddo ne ho preso da vendere.

Nonostante i guanti avevo le dita gelate e perso sensibilità alle mani, non riuscivo a fotografare. Perché su un aereo, senza portiera, con le turbolenze d’aria che entrano e il rischio che la fotocamera ti scivoli dalle mani, benché appesa al collo, devi comunque avere una buona presa, cosa che i guanti molto imbottiti impediscono.

Risolviamo il problema utilizzando una seconda macchina, quella con le ali basse. Si resta completamente al coperto avvolti in una cupola di policarbonato, ma per fotografare bisogna farlo in virata.

Fotografare in virata

vista-interna-aereo-ultraleggero-durante-il-volo E no, non è una foto in virata

Per fotografare con questo aereo ad ali basse dovevo aspettare la virata sull’obiettivo, in posizione verticale. Non so quanti G sono stati raggiunti, so che la compressione era così potente che sentivo lo stomaco avvicinarsi ai piedi.

Con il tempo ci si abitua, ma all’inizio…

Un lavoro lunghissimo come lungo è stato il lavoro di geolocalizzazione delle immagini.

Geolocalizzare le immagini

Negli ultimi anni ho potuto registrare i dati gps direttamente dalla fotocamera, informazioni utili in post produzione. Anche se quel punto non sempre corrispondeva al Comune fotografato avevo almeno un punto di riferimento estremamente utile da cui partire.

All’inizio invece trascorrevo le mie serate a confrontare le immagini con Google Maps perché non avevo sistemi per la registrazione dei dati GPS.

Google Maps e le mie prime tracce di volo

Ricordando più o meno la rotta guardavo l’immagine, le forme, gli incroci, le case e confrontavo Maps, trovato lo stesso incrocio, casa, forma, trovavo il paese fotografato. Un lavoro immenso.

 

In totale ho realizzato più di 11300 fotografie aeree della provincia di Pavia

Una bella, splendida avventura: mostre, presentazioni, lavori su commissione per fotografare altri luoghi, altre attività.

In questo modo mi sono costruito una lunga esperienza e sono diventato un fotografo specializzato nelle riprese aeree da aeroplano, che costa meno di un elicottero ma non sta mai fermo!

Arriva il drone

E poi arriva il drone…Comodo, pratico, trova senza problemi spazio nel mio corredo. Realizzo delle splendide riprese con drone, sia foto che video, ma volare e fotografare da un aereo è centomila volte più bello che far volare la fotocamera restando a terra.

In qualsiasi caso si va avanti: riprese aeree con drone o con aereo, quello che serve si usa. Il risultato è più importante dello strumento.

fotografie-aeree-con-drone

Ti consiglio questa esperienza, volare ne vale veramente la pena e se contatti Groppo a cifre abbordabili riesci a volare per un’ora provando un’esperienza che ricorderai tutta la vita.

Da questo progetto ne sta nascendo un altro “volando con un puzzle”, ma questa è un’altra storia…

Tutto il mio lavoro a tua disposizione.

 

prima-posizione-su-google

 

Come sfruttare la pagina di Google Maps per apparire in prima pagina

Il sogno di tutti: apparire in prima pagina su Google.
Eppure molti di noi ci sono già, alcuni neanche lo sanno.

 

Due dati certi

1) la ricerca da dispositivi mobili (smartphone) ha superato quella da computer fisso o portatile.
2) apparire su Google in prima posizione, o almeno in prima pagina con il proprio sito web, è difficilissimo.

La ricerca da smartphone ha dato la possibilità di poter effettuare ricerche ovunque, anche per strada e per esigenze immediate

Ho bisogno di un prodotto o di un servizio subito, dove vado?

 

Come risponde il motore di ricerca

Se provi ad effettuare una ricerca utilizzando quindi un termine generico, (es. ferramenta, ristorante, farmacia ecc.) Google, che sa dove ti trovi, prima di proporti i siti web che rispondono al termine di ricerca utilizzato, ti propone la mappa della zona dove ti trovi con tutte le attività che possono offrirti quello che stai cercando.

L’ordine è questo:
le prime voci sono gli annunci a pagamento, se non paghi non ci sei,
dopo vedi la mappa della zona,
dopo i siti web che si sono posizionati bene…e se non paghi qualcuno che sa come si fa (si chiama SEO questa specializzazione molto utile) non ci sei.

Escludendo gli annunci a pagamento che sono sempre pochi, mi soffermo sulle mappe, che sono tra l’altro usate dal 44% delle persone che stanno cercando un prodotto o servizio (fonte Google Street View)

 

Di cosa ti occupi?

Ecco, qualsiasi sia la tua attività, sulla mappa ci sei tu insieme ai tuoi concorrenti.

Le attività sono visibili tramite dei segnaposti rossi:
ogni puntino è un’attività, la tua e quella dei tuoi concorrenti.

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Toccando ogni puntino appaiono informazioni sulle attività presenti, compreso la tua.

Su questa pagina, che può essere tua gratuitamente (si chiama Google MyBusiness, ti viene offerta da Google gratis, se non l’hai ancora fatto fallo subito, rivendicala), puoi curare tutte le info che ti riguardano: chi sei e cosa fai, farti chiamare, condurli al tuo negozio, gestire le recensioni, pubblicare foto video e tour virtuali.

L’opzione “chiama” viene mostrata quando si effettua la ricerca da smartphone

 

google-mybusiness-informazioni-attività

 

L’importanza dei contenuti

 

Le foto si scrollano (si fa scorrere il dito sullo schermo per passare da un’immagine all’altra), se sono accattivanti, belle da vedere, guadagni qualche secondo prezioso in più.

Il video si osserva, non si fa nulla. Se dinamico e non noioso attiri attenzione.

Con il tour si interagisce (ti soffermi sulle immagini che ti interessano, le giri da una parte all’altra, vedi gli ambienti a 360°, ti muovi da una panoramica all’altra dello stesso posto) attiri molto l’attenzione e guadagni tempo prezioso.

Tra le tre soluzioni: foto, video, tour virtuale 360° quale ti consente di poter vedere bene un luogo per il tempo che vuoi e di poter decidere in che direzione muoverti?

Tieni presente che il tour, come le foto e il video, ha bisogno di essere realizzato con un minimo di criterio (dalle mie parti si dice cünision= con giudizio)

Perché potresti ritrovarti una schifezza come questa

pessimo-tour-virtuale

 

Oppure un tour completamente diverso, come questo.

un-bel-tour-virtuale

 

Il primo tour con 50.00 euro magari te la cavi, è poco ma resta un furto visto la qualità e l’inutile ritorno che hai da un tour fatto così, in pratica soldi buttati.

Con la seconda ipotesi, che è un tour che ho realizzato per due appartamenti in affitto breve di Pavia, hai tutta un’altra immagine, non credi?!

Di solito si parla di cifre tra i 400/800 Euro, si superano i 1000 Euro per tour di attività molto estese, sono importi ridotti visto il ritorno, la durata di permanenza in rete e i costi per qualsiasi altro tipo di pubblicità.

Si! perché è un costo che si sostiene una volta e basta, non ci sono costi di rinnovo annuali, in pratica resterà online per il tempo che deciderai tu.

Ti serve migliorare la tua visibilità online? Vuoi sfruttare l’enorme potenziale di Google Maps e differenziarti dalla tua concorrenza?

Contattami

 

fotografo-google-stree-view-certificato

 

“che peccato, meritava davvero molto di più”

budget limitato

 

Lo dico subito, come premessa, per evitare spiacevoli equivoci. Lo scopo della riflessione contenuta in questo articolo non è quello di tentare di screditare il lavoro dei colleghi per autocelebrare la mia professionalità.

Ma non posso più esimermi dal commentare l’uso improprio che ormai troppo spesso si fa dell’immagine fotografica, sia da parte di chi la crea, sia da parte di chi la usa.

 

Partiamo da un’evidenza inattaccabile.

Una fotografia non è un’immagine e basta. Una fotografia è il racconto della storia del soggetto in essa contenuto. E se il soggetto della fotografia è un immobile in vendita, quello che si racconta di lui deve corrispondere al vero per non ridurre il valore percepito dell’immobile stesso.

Certo, è ovvio, si tenterà di metterne in risalto i suoi punti di forza, le sue caratteristiche più emblematiche, sottolinearne i pregi, e magari ridurre i suoi difetti, come fa una donna che usa un velo di trucco sul viso prima di uscire.

Il fotografo può aspettare il momento migliore per rappresentare l’immobile in fotografia, perchè la luce che lo avvolge e che lo accarezza cambia, anche se l’immobile ovviamente non si sposta. E questo influisce sul risultato. In modo determinante.

Lo spunto per questa riflessione mi è venuto osservando le fotografie dell’immobile che vi mostro qui sotto. Ovviamente, per correttezza, non cito ne il fotografo ne l’agenzia che ne cura la vendita.

Come potete capire da soli non sto parlando di un immobile qualsiasi, ma di un’unità davvero particolare, e non solo per il suo valore strettamente economico.

Appena le ho viste mi sono detto: <<che peccato, meritava davvero molto di più>>.

Quelle che abbiamo sotto gli occhi sono una serie di rappresentazioni tutte uguali, create con inquadrature che differiscono solo di pochi metri le une dalle altre, e con toni caldi saturati più di quanto era necessario.

Accanto ad altre foto scattate sicuramente da un drone, con una qualità ottica e cromatica che le rende completamente diverse dalle prime scattate da terra.

Condividete il mio pensiero quando dico che le caratteristiche e il valore di questo immobile meritano un maggiore impegno nello sviluppo del progetto fotografico e probabilmente un budget più elevato per raccontarlo adeguatamente?

Oltre a questa, altre domande mi sono venute spontanee.

Manca forse una cultura diffusa in grado di riconoscere il reale valore del racconto attraverso l’opera fotografica, che si trasforma in un altrettanto maggior valore per l’immobile?

E di conseguenza quello che manca è anche una valutazione realistica del budget da destinare ad un progetto fotografico professionale per ottenere maggiori e più proficue opportunità di vendita?

E la differenza che fa la professionalità del fotografo è riconosciuta e valorizzata, oppure si preferisce la bassa competenza assegnando al servizio fotografico un budget limitato a vantaggio di un presunto risparmio che è solo immediato, e in ogni caso sempre apparente?

Il mio sospetto, che con il passare del tempo si sta trasformando in una certezza, è che sono proprio i budget sempre più esigui a produrre risultati che oggettivamente sono da considerarsi scadenti.

Ma alla fine chi ci perde da questa dinamica non è tanto il professionista serio, che sa come valorizzare un immobile, ma il cliente che avrà un prodotto che sarà ovviamente di minore efficacia comunicativa.

Vi suggerisco di ragionare sul fatto che chi decide di mettersi in contatto con voi perchè interessato a visionare un immobile che ad esempio ha visto sul sito Internet della vostra agenzia, lo fa perchè è colpito da quello che gli mostrate.

Il fotografo non vende scatti fotografici allo stesso modo con cui il salumiere vende fette di salumi. Il suo valore è la sua conoscenza tecnica, la sua sensibilità, la sua capacità di assorbire, sentire e interpretare la realtà che ha davanti all’obiettivo per riprodurla fedelmente in un’opera fotografica.

E l’empatia che lo porta a immedesimarsi con le esigenze dei clienti, le agenzie che gli commissionano il lavoro, ma anche con i compratori potenziali degli immobili, che alla fine sono anche loro suoi clienti.

 

Stay Here”, su Netflix. Un “Viaggio”, tra “Design” ed “Esperienza”, con l’obiettivo del “Profitto”

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La serie Stay Here

La settimana scorsa, in un momento di relax serale, mi sono imbattuto in una serie della popolare piattaforma Netflix: Stay Here. I due protagonisti, la designer Genevieve Gorder e l’esperto immobiliare Peter Lorimer, mostrano ai proprietari come ottenere la massima redditività dagli affitti a breve termine.

La logica alla base della trama è semplice e si concentra su quattro aspetti interconnessi: Viaggio, Design, Esperienza e Profitto.

  • Viaggio: rappresenta l’obiettivo del turista.
  • Design: si riferisce all’attrattiva dell’alloggio.
  • Esperienza: è fondamentale per la soddisfazione degli ospiti.
  • Profitto: è il risultato atteso dai proprietari.

Sia il turista che i proprietari prestano attenzione a design ed esperienza. Questi aspetti massimizzano la soddisfazione del turista e il profitto per i proprietari.

Un concetto chiave che la serie sottolinea è che gli interventi sugli immobili devono essere visti come investimenti, non costi. Tutto è incentrato sull’obiettivo principale: il massimo profitto.

L’esperienza del cliente

Vorrei soffermarmi sull’importanza della esperienza. Nei vari episodi, si nota come questa venga gestita attentamente dagli host di Airbnb (potrebbe essere benissimo un hotel). L’attenzione è rivolta a investire in ambienti di alta qualità, curati nei minimi dettagli, per sorprendere i clienti fin dal loro arrivo.

Non si tratta solo del design interno, ma anche della preparazione di percorsi e suggerimenti che avvicinano i turisti al territorio. I visitatori vivono il luogo da diverse prospettive: cultura, gastronomia, sport e natura.

Il valore dell’esperienza dipende tanto da ciò che accade nella struttura quanto da ciò che viene offerto sul territorio. È un continuum in cui nulla è trascurato.

Superare i limiti autoimposti

Tuttavia, poche strutture si preoccupano davvero di questo aspetto. Spesso, i proprietari ritengono che la promozione del territorio sia compito delle istituzioni pubbliche. Di conseguenza, possono limitarsi a distribuire mappe senza coinvolgere attivamente i turisti.

Vi esorto a non seguire questo approccio. Considerate attentamente le esigenze e i desideri dei vostri clienti. Sfruttate le informazioni e le aspettative per creare esperienze uniche e personalizzate nel vostro territorio.

Anche se il mio interesse come fornitore di strumenti è evidente, il mio profitto deriva dal vostro successo. La vostra crescita è anche la mia.

Conoscete il vostro territorio

Voi vivete e lavorate nel territorio, quindi lo conoscete bene. Non sprecate questa opportunità. Se siete host Airbnb, i vostri clienti cercano esperienze “like a local”. Pensate a chi sono e cosa desiderano fare durante il soggiorno.

Identificate i punti di forza della vostra destinazione e create percorsi a tema che includano luoghi meno conosciuti. Inoltre, sfruttate la tecnologia per ottimizzare l’accesso ai contenuti e offerte turistiche.

Se avete bisogno di supporto, sono a vostra disposizione.

La  fotografia stereoscopica una tecnica di ripresa antica quasi quanto la fotografia stessa

 

Se hai più o meno la mia età ricorderai questi visori, il loro fantastico effetto 3D da bambino sembrava ancora più fantastico.

 

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La realtà virtuale e l’arrivo dei visori VR hanno riattivato questi ricordi.

Così mi sono domandato come poter creare una serie di fotografie con l’effetto 3D reale da guardare con un visore VR come il Google Cardboard.

 

 

MA HA SENSO OGGI UTILIZZARE UNA FOTOGRAFIA 3D STEREOSCOPICA? 

 

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Fotografia Stereoscopica 3D nel 2024: Superare gli Ostacoli per un’Esperienza Immersiva

Dopo anni dalla pubblicazione del mio articolo sulla fotografia stereoscopica 3D, e notando un aumento costante delle visite, ho deciso di rivisitare il tema. In un’era dominata da VR e AR, mi sono posto alcune domande cruciali:

  1. “Ha senso oggi pensare a creare delle immagini stereoscopiche?”
  2. “Questo qualcosa di nuovo dovrebbe avere uno scopo, ma soprattutto un metodo per poter essere utilizzato.”
  3. “Se l’effetto tridimensionale generato da queste immagini è notevole (il contenuto), bisogna trovare il modo di renderle fruibili (il contenitore).”

Per una prospettiva fresca, ho consultato Claude, un’assistente AI rinomata per la sua capacità di analisi e dialogo costruttivo. Ecco la nostra discussione:

Io: “Ha senso oggi pensare a creare delle immagini stereoscopiche?”

Claude: Sì, ha ancora molto senso. La domanda di esperienze immersive e realistiche è in crescita, come dimostra la popolarità di VR e AR. La fotografia stereoscopica offre una profondità e un realismo che le immagini 2D non possono eguagliare.

Io: “Questo qualcosa di nuovo dovrebbe avere uno scopo e un metodo per essere utilizzato.”

Claude: Assolutamente. Non basta avere una tecnologia affascinante (il contenuto); deve essere facilmente accessibile (il contenitore). Qui sta il vero ostacolo per la fotografia stereoscopica oggi.

Io: “Se l’effetto tridimensionale è notevole (il contenuto), bisogna trovare il modo di renderlo fruibile (il contenitore).”

Claude: Esatto. Il contenuto (le tue foto stereoscopiche di alta qualità) è eccellente. Il problema è il contenitore (l’app). Come hai detto, “Ad oggi non credo esista un’App dedicata alla fotografia stereoscopica che ne consenta un uso pratico.” Le app attuali richiedono troppo “smanettamento”, e l’utente medio rinuncia.

Io: “Qualsiasi soluzione per avere una buona diffusione dovrebbe essere progettata a prova di stordito.”

Claude: Perfettamente d’accordo. In tecnologia, se devi spiegare troppo, hai già perso. L’utente vuole risultati immediati, non un manuale d’istruzioni. La soluzione ideale sarebbe integrare le tue immagini in piattaforme già popolari e intuitive.

Io: “Ho usato la reflex per la qualità dell’immagine.”

Claude: E qui sta la tua forza. La qualità dei file RAW e la tua post-produzione sono ineguagliabili. Il divario è: l’utente finale apprezza questa qualità abbastanza da superare l’ostacolo dell’app? Per alcuni clienti (musei, progetti di alto profilo), assolutamente sì.

In conclusione, la fotografia stereoscopica 3D nel 2024 non è un capriccio tecnico, ma una tecnologia con un futuro brillante, specialmente in settori che valorizzano l’immersione e la qualità. La sfida non è la tua expertise tecnica, ma rendere il tuo lavoro facilmente accessibile.

Le soluzioni? Integrare in tour virtuali 360°, collaborare con app di musei, o trovare quella piattaforma universale che finalmente renda la tua arte “a prova di stordito”. Con la giusta strategia, la tua fotografia stereoscopica passerà da curiosità a strumento essenziale nell’era VR.

 

Che dire, la capacità di dialogo offre spunti di riflessione interessanti, evidenziando potenzialità della fotografia stereoscopica 3D ancora inespresse.

Da questo punto in avanti riprendo il mio precedente articolo ancora valido.

 

Cosa intendo per qualità dell’immagine

Sono molti gli aspetti da tenere in considerazione

Sintetizzando posso dire che la creazione di un’immagine parte da diverse valutazioni, che in sostanza sono un mix tra il cosa voglio dire/mostrare la tecnica necessaria per crearla:

  • messaggio (con chi vogliamo comunicare)
  • risoluzione (su che dispositivi vengono visualizzate)
  • strumenti (cosa uso per crearle)
  • post produzione (il frullatore…dove tutti i passaggi precedenti prendono forma)

Bisogna tenere presente che nella fotografia stereoscopica le immagini si guardano ad una distanza estremamente ravvicinata, la risoluzione ha quindi la sua importanza, anche se da sola non basta.

 

Il Fotografo Concettuale nell’Era della Fotografia 3D: Qualità, Racconto e Tecnologia

Come fotografo concettuale, il mio obiettivo va oltre la semplice cattura di immagini; miro a trasformare ogni scatto in un’esperienza, in un dialogo tra l’osservatore e il soggetto. Nell’era della realtà virtuale, la fotografia stereoscopica 3D si rivela essere uno strumento potente per realizzare questa visione.

La Qualità Come Componente del Racconto

La scelta di utilizzare una reflex con file RAW, anziché uno smartphone, non è solo tecnica. Il file RAW è la tela grezza su cui dipingo in post-produzione, un processo che considero parte integrante dell’atto creativo. Lo smartphone, per quanto conveniente, produce immagini JPEG compresse, una tela già dipinta e limitata.

Per il mio progetto al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia, ho realizzato fotografie stereoscopiche 3D che sfidano il confine tra il tangibile e il virtuale. Utilizzando Photoshop, ho accoppiato immagini a una risoluzione nativa di 10900×3600 pixel, una scelta che mi permette di catturare ogni minuzia, ogni riflesso sui macchinari storici.

Il Dettaglio Come Narrazione

Perché tanta attenzione al dettaglio? Perché in un museo, ogni graffiatura, ogni manopola racconta una storia. A 10900×3600 pixel, lo spettatore non solo vede queste storie, ma le sente sotto le dita, anche se virtuali.

Per dimostrare l’impatto di questa scelta, ho salvato le immagini in due risoluzioni: la massima a 10900×3600 e una ridotta a 4320×1440 pixel. La differenza è palpabile, soprattutto nelle scene ricche di dettagli. Con la risoluzione si può scendere a compromessi, con la qualità no.

Oltre la Tecnica: L’Essenza del Racconto

Alcuni potrebbero chiedersi: “Ma vale la pena di tutto questo sforzo per una foto 3D?” La mia risposta è un risoluto sì. In un’epoca di contenuti usa e getta, la fotografia stereoscopica di alta qualità offre una pausa, un momento per immergersi veramente in un luogo, in una storia.

Nella fotografia 3D, non cogliamo solo l’istante, ma lo spazio stesso in cui quell’istante vive.

Il Futuro: Dove il Racconto Incontra la Tecnologia

Per quanto antica la fotografia stereoscopica 3D digitale è solo all’inizio (Le fotografie stereoscopiche 3D che vedi in questa gallery fanno parte di un test realizzato al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia). Immagino un futuro in cui musei, gallerie e spazi educativi abbracciano questa tecnologia. Non come un gadget, ma come un nuovo linguaggio visivo.

Sì, ci sono sfide. L’accessibilità è una di queste. Ma sono convinto che la soluzione arriverà. Forse attraverso tour virtuali integrati, o app intuitive.

In conclusione, la fotografia stereoscopica 3D non è un ritorno al passato, ma un passo avanti. È dove la fotografia concettuale incontra la tecnologia, dove il dettaglio diventa immersione, e dove ogni scatto è un invito a esplorare non solo un’immagine, ma un mondo.

 

La base di supporto alle riprese

Per realizzare questo test ho costruito una base artigianale che mi consente uno spostamento considerevole tra i due punti di vista.

La distanza minima è di 6 cm, pari alla distanza che separa i nostri occhi, ma la distanza tra uno scatto e l’altro aumenta in proporzione alla nostra distanza dal soggetto.

 

fotografia-stereoscopica-3D-sopporto-per-le-riprese

Come si crea l’effetto 3D

Quando usiamo un’applicazione che ci consente di vedere contenuti in formato VR, videogiochi a parte, non stiamo vedendo un contenuto in 3D ma solo lo stesso sdoppiato.

Quando guardiamo una fotografia stereoscopica 3D non stiamo vedendo lo stesso contenuto sdoppiato ma due diversi realizzati a distanze diverse. Durante la visualizzazione un occhio vede un’ immagine e l’altro un altra generando un effetto 3D reale.

 

App per smartphone 

I test sullo smartphone li ho realizzati utilizzando 3DSteroid un’applicazione Pro a pagamento, ma è disponibile anche una versione gratuita con cui è possibile vedere i contenuti ma non effettuare alcuni interventi di post produzione.

 

3DSteroid per Android
I3Dsteroid free per IOS

 

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La storia della Fotografia stereoscopica

Fonte Wikipedia