15 Mag fotografia stereoscopica 3D per visori VR
La fotografia stereoscopica una tecnica di ripresa antica quasi quanto la fotografia stessa
Se hai più o meno la mia età ricorderai questi visori, il loro fantastico effetto 3D da bambino sembrava ancora più fantastico.
La realtà virtuale e l’arrivo dei visori VR hanno riattivato questi ricordi.
Così mi sono domandato come poter creare una serie di fotografie con l’effetto 3D reale da guardare con un visore VR come il Google Cardboard.
MA HA SENSO OGGI UTILIZZARE UNA FOTOGRAFIA 3D STEREOSCOPICA?
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Fotografia Stereoscopica 3D nel 2024: Superare gli Ostacoli per un’Esperienza Immersiva
Dopo anni dalla pubblicazione del mio articolo sulla fotografia stereoscopica 3D, e notando un aumento costante delle visite, ho deciso di rivisitare il tema. In un’era dominata da VR e AR, mi sono posto alcune domande cruciali:
- “Ha senso oggi pensare a creare delle immagini stereoscopiche?”
- “Questo qualcosa di nuovo dovrebbe avere uno scopo, ma soprattutto un metodo per poter essere utilizzato.”
- “Se l’effetto tridimensionale generato da queste immagini è notevole (il contenuto), bisogna trovare il modo di renderle fruibili (il contenitore).”
Per una prospettiva fresca, ho consultato Claude, un’assistente AI rinomata per la sua capacità di analisi e dialogo costruttivo. Ecco la nostra discussione:
Io: “Ha senso oggi pensare a creare delle immagini stereoscopiche?”
Claude: Sì, ha ancora molto senso. La domanda di esperienze immersive e realistiche è in crescita, come dimostra la popolarità di VR e AR. La fotografia stereoscopica offre una profondità e un realismo che le immagini 2D non possono eguagliare.
Io: “Questo qualcosa di nuovo dovrebbe avere uno scopo e un metodo per essere utilizzato.”
Claude: Assolutamente. Non basta avere una tecnologia affascinante (il contenuto); deve essere facilmente accessibile (il contenitore). Qui sta il vero ostacolo per la fotografia stereoscopica oggi.
Io: “Se l’effetto tridimensionale è notevole (il contenuto), bisogna trovare il modo di renderlo fruibile (il contenitore).”
Claude: Esatto. Il contenuto (le tue foto stereoscopiche di alta qualità) è eccellente. Il problema è il contenitore (l’app). Come hai detto, “Ad oggi non credo esista un’App dedicata alla fotografia stereoscopica che ne consenta un uso pratico.” Le app attuali richiedono troppo “smanettamento”, e l’utente medio rinuncia.
Io: “Qualsiasi soluzione per avere una buona diffusione dovrebbe essere progettata a prova di stordito.”
Claude: Perfettamente d’accordo. In tecnologia, se devi spiegare troppo, hai già perso. L’utente vuole risultati immediati, non un manuale d’istruzioni. La soluzione ideale sarebbe integrare le tue immagini in piattaforme già popolari e intuitive.
Io: “Ho usato la reflex per la qualità dell’immagine.”
Claude: E qui sta la tua forza. La qualità dei file RAW e la tua post-produzione sono ineguagliabili. Il divario è: l’utente finale apprezza questa qualità abbastanza da superare l’ostacolo dell’app? Per alcuni clienti (musei, progetti di alto profilo), assolutamente sì.
In conclusione, la fotografia stereoscopica 3D nel 2024 non è un capriccio tecnico, ma una tecnologia con un futuro brillante, specialmente in settori che valorizzano l’immersione e la qualità. La sfida non è la tua expertise tecnica, ma rendere il tuo lavoro facilmente accessibile.
Le soluzioni? Integrare in tour virtuali 360°, collaborare con app di musei, o trovare quella piattaforma universale che finalmente renda la tua arte “a prova di stordito”. Con la giusta strategia, la tua fotografia stereoscopica passerà da curiosità a strumento essenziale nell’era VR.
Che dire, la capacità di dialogo offre spunti di riflessione interessanti, evidenziando potenzialità della fotografia stereoscopica 3D ancora inespresse.
Da questo punto in avanti riprendo il mio precedente articolo ancora valido.
Cosa intendo per qualità dell’immagine
Sono molti gli aspetti da tenere in considerazione
Sintetizzando posso dire che la creazione di un’immagine parte da diverse valutazioni, che in sostanza sono un mix tra il cosa voglio dire/mostrare la tecnica necessaria per crearla:
- messaggio (con chi vogliamo comunicare)
- risoluzione (su che dispositivi vengono visualizzate)
- strumenti (cosa uso per crearle)
- post produzione (il frullatore…dove tutti i passaggi precedenti prendono forma)
Bisogna tenere presente che nella fotografia stereoscopica le immagini si guardano ad una distanza estremamente ravvicinata, la risoluzione ha quindi la sua importanza, anche se da sola non basta.
Il Fotografo Concettuale nell’Era della Fotografia 3D: Qualità, Racconto e Tecnologia
Come fotografo concettuale, il mio obiettivo va oltre la semplice cattura di immagini; miro a trasformare ogni scatto in un’esperienza, in un dialogo tra l’osservatore e il soggetto. Nell’era della realtà virtuale, la fotografia stereoscopica 3D si rivela essere uno strumento potente per realizzare questa visione.
La Qualità Come Componente del Racconto
La scelta di utilizzare una reflex con file RAW, anziché uno smartphone, non è solo tecnica. Il file RAW è la tela grezza su cui dipingo in post-produzione, un processo che considero parte integrante dell’atto creativo. Lo smartphone, per quanto conveniente, produce immagini JPEG compresse, una tela già dipinta e limitata.
Per il mio progetto al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia, ho realizzato fotografie stereoscopiche 3D che sfidano il confine tra il tangibile e il virtuale. Utilizzando Photoshop, ho accoppiato immagini a una risoluzione nativa di 10900×3600 pixel, una scelta che mi permette di catturare ogni minuzia, ogni riflesso sui macchinari storici.
Il Dettaglio Come Narrazione
Perché tanta attenzione al dettaglio? Perché in un museo, ogni graffiatura, ogni manopola racconta una storia. A 10900×3600 pixel, lo spettatore non solo vede queste storie, ma le sente sotto le dita, anche se virtuali.
Per dimostrare l’impatto di questa scelta, ho salvato le immagini in due risoluzioni: la massima a 10900×3600 e una ridotta a 4320×1440 pixel. La differenza è palpabile, soprattutto nelle scene ricche di dettagli. Con la risoluzione si può scendere a compromessi, con la qualità no.
Oltre la Tecnica: L’Essenza del Racconto
Alcuni potrebbero chiedersi: “Ma vale la pena di tutto questo sforzo per una foto 3D?” La mia risposta è un risoluto sì. In un’epoca di contenuti usa e getta, la fotografia stereoscopica di alta qualità offre una pausa, un momento per immergersi veramente in un luogo, in una storia.
Nella fotografia 3D, non cogliamo solo l’istante, ma lo spazio stesso in cui quell’istante vive.
Il Futuro: Dove il Racconto Incontra la Tecnologia
Per quanto antica la fotografia stereoscopica 3D digitale è solo all’inizio (Le fotografie stereoscopiche 3D che vedi in questa gallery fanno parte di un test realizzato al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia). Immagino un futuro in cui musei, gallerie e spazi educativi abbracciano questa tecnologia. Non come un gadget, ma come un nuovo linguaggio visivo.
Sì, ci sono sfide. L’accessibilità è una di queste. Ma sono convinto che la soluzione arriverà. Forse attraverso tour virtuali integrati, o app intuitive.
In conclusione, la fotografia stereoscopica 3D non è un ritorno al passato, ma un passo avanti. È dove la fotografia concettuale incontra la tecnologia, dove il dettaglio diventa immersione, e dove ogni scatto è un invito a esplorare non solo un’immagine, ma un mondo.
La base di supporto alle riprese
Per realizzare questo test ho costruito una base artigianale che mi consente uno spostamento considerevole tra i due punti di vista.
La distanza minima è di 6 cm, pari alla distanza che separa i nostri occhi, ma la distanza tra uno scatto e l’altro aumenta in proporzione alla nostra distanza dal soggetto.
Come si crea l’effetto 3D
Quando usiamo un’applicazione che ci consente di vedere contenuti in formato VR, videogiochi a parte, non stiamo vedendo un contenuto in 3D ma solo lo stesso sdoppiato.
Quando guardiamo una fotografia stereoscopica 3D non stiamo vedendo lo stesso contenuto sdoppiato ma due diversi realizzati a distanze diverse. Durante la visualizzazione un occhio vede un’ immagine e l’altro un altra generando un effetto 3D reale.
App per smartphone
I test sullo smartphone li ho realizzati utilizzando 3DSteroid un’applicazione Pro a pagamento, ma è disponibile anche una versione gratuita con cui è possibile vedere i contenuti ma non effettuare alcuni interventi di post produzione.
3DSteroid per Android
I3Dsteroid free per IOS
Vuoi lavorare ad un progetto specifico che prevede l’utilizzo di fotografie stereoscopiche 3D?
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Se poi ti servissero Cardboard anonimi o personalizzati, in stampa digitale o in stampa offset, posso fornirti diversi modelli da 10 a 100.000 pezzi, chiedimi in preventivo.